“La finestra sull’anima” |
PARCO DELLA REPUBBLICA – CADONEGHE (PD) |
Nel cuore del Parco della Repubblica di Cadoneghe, JDL firma un’opera monumentale che si fa soglia e specchio dell’anima. Su un’intera area pavimentata, l’artista olandese ha dipinto un occhio gigantesco, attraversato dall’immagine di una mano umana che preme dall’interno, come a voler rompere la superficie e comunicare con l’esterno.
L’opera nasce da un’esperienza personale: momenti condivisi con persone care, in cui lo sguardo diventava difficile da sostenere di fronte a emozioni profonde e a verità intime. Da questa osservazione è emersa la consapevolezza che gli occhi non sono solo un tratto del volto, ma un vero e proprio confine fragile e potente tra l’interiorità e il mondo.
“La finestra sull’anima” celebra proprio questa forza silenziosa: il coraggio necessario per aprirsi all’altro e la bellezza che ne scaturisce quando la connessione avviene davvero. Attraverso un linguaggio pittorico incisivo e carico di pathos, JDL invita chi osserva a non distogliere lo sguardo, ma ad abbracciare il valore unico della relazione umana.
Un’opera che parla a tutti, e che trasforma uno spazio pubblico in un luogo di riflessione, empatia e dialogo.
DANCING WITH THE EYES CLOSED:
L’opera si sviluppa in altezza e si impone allo sguardo con la sua bellezza imponente. Sullo sfondo dipinto in scala di grigi in cui spiccano due soli frammenti verde acqua e oro, danza sinuosa una ballerina con i capelli sciolti. Le braccia arcuate accompagnano i movimenti del busto e della testa in una piroetta. Come in una sequenza di diapositive, l’effetto che arriva allo spettatore è proprio quello del movimento che si sviluppa verso l’alto seguendo la verticalità della parete.
Il murale è ispirato a “F.”, una persona che JDL ha realmente incontrato mentre stava affrontando una grave crisi personale. Con lui l’artista racconta di aver trascorso uno dei momenti più felici della sua vita, mentre anch’essa era in crisi: «F. mi ha insegnato l’importanza di trovare la felicità anche nei momenti più difficili. Mi ha insegnato a “ballare a occhi chiusi”, a dimenticare tutte le cose negative della vita e a ricordare quelle positive. Forse lottate con l’immagine di voi stessi o avete un problema fisico. Ma ci sarà sempre un modo per godersi la vita a occhi chiusi. Quest’opera è un omaggio a lui e al suo stato d’animo. Non importa quanto si è perso nella vita, saremo sempre in grado di ballare con gli occhi chiusi. È qualcosa di molto importante da ricordare.»
Ballare bendati è quindi, metaforicamente, un atto di grande fiducia nei confronti di ciò che ci circonda, di chi ci sta attorno e, per estensione, della vita. Rispettare quest’indole fiduciosa e continuare a danzare nonostante le tempeste, le difficoltà, i momenti di smarrimento significa rispettare la parte più profonda dell’essere umano che cerca la felicità in tutti gli attimi, anche quelli più bui.