MEET THE ARTIST

ANY ABOUT NEW YORK

ANY è l’acronimo di About New York. Nel suo nome è sotteso l’amore folgorante per la Grande Mela che permea molte delle sue opere, ma anche la volontà di essere “uno qualsiasi”, confuso tra la folla.

Formatosi all’Istituto d’Arte Pietro Selvatico di Padova, ha successivamente proseguito gli studi all’Accademia di Belle Arti e alla Facoltà di Architettura di Venezia, percorsi che hanno influenzato la sua sensibilità estetica e compositiva. Dopo un periodo di distacco dalla pittura, ha iniziato a esprimersi con l’uso della fotografia utilizzando i negativi fusi con tecniche pittoriche, serigrafie, cianotipie e altro per poi passare alla sola fotografia, ma è proprio durante i frequenti soggiorni a New York che riaccende il suo linguaggio artistico, riprendendo la tecnica del carboncino, ora arricchita da decise incursioni di colore.

L’esperienza immersiva nel quartiere di Bushwick, a Brooklyn, celebre per la sua scena di street art, segna una svolta. Affascinato dal lavoro di maestri come Eduardo Kobra, Any sceglie di “portare in strada” la sua arte, integrando l’uso dello stencil per reinterpretare la propria produzione pittorica in chiave urbana. E’ proprio a New York che realizza una campagna di affissioni e alcuni lavori nella celeberrima Freeman Alley nel Lower East Side a Manhattan.

Le sue opere nascono spesso da scatti fotografici personali, trasformati in narrazioni visive che spaziano da vedute urbane a ritratti emotivamente intensi. Attraverso queste immagini, lo sguardo dell’artista si alterna tra l’ampiezza della metropoli e l’intimità delle storie individuali, cogliendo frammenti di umanità nel quotidiano. In anni recenti, la sua ricerca si è orientata verso tematiche civili e sociali, affrontate con sensibilità visiva e senso critico, facendo della città di New York non solo musa ispiratrice, ma anche metafora universale delle complessità del vivere contemporaneo. Sguardi ampi che abbracciano una città e i suoi simboli prima di essere catturati da un dettaglio e concentrarsi improvvisamente sulle persone e le loro esistenze, raccontate da un momento, un’emozione. Un percorso in continua evoluzione.

OPERA 2025

“Fly me to the moon” | PALESTRA COMUNALE DI SALBORO – Via Mons. Placido Ponchia 1/A, Padova | Con “Fly Me to the Moon”, Any About New York firma un’opera esplosiva e gioiosa che mette in scena il sogno come spazio di gioco, movimento e possibilità. Dipinta sulla parete della palestra comunale di Salboro, l’opera è un vortice dinamico di sport, libertà e immaginazione. In un fondale ipnotico fatto di spirali blu, giovani atleti e atlete fluttuano nell’aria, sospesi in acrobazie spettacolari, sorretti non da leggi fisiche ma da palloni da basket, cerchi da ginnastica, manubri o grappoli di palloncini gialli sorridenti. Ogni figura è colta nel pieno di un gesto atletico, ma la leggerezza dell’intera scena ci trasporta altrove: in un sogno collettivo dove ogni limite è superato e ogni sforzo diventa volo. C’è chi plana appeso a un cavalluccio a dondolo, chi si lancia in una schiacciata aerea, chi sfida la gravità tra forza e equilibrio. Non è solo sport: è gioco, desiderio, sogno in movimento. Gli strumenti atletici diventano veicoli dell’immaginazione, trasformando la fatica dell’allenamento in un’esperienza creativa ed espansiva. Il titolo, “Fly Me to the Moon”, riprende il celebre motivo musicale per suggerire che lo sport – come l’arte – può portarci lontano, oltre i limiti del corpo, verso un luogo mentale in cui tutto è ancora possibile. In questa visione colorata e onirica, Any About New York celebra la forza sognante del corpo in azione, e regala a chi guarda un invito silenzioso ma potente: vola, gioca, sogna. Sempre.

OPERE PRECEDENTI

VIA DEL FOLO SPAZIO OFFICINA, Cittadella (PD): Un gruppo di bambini di diverse provenienze è immortalato nel tempo sospeso in cui uno di essi sta per tirare a canestro. Tutti gli sguardi sono euforici e incantati nell’attesa. Al posto della palla però, il protagonista dell’opera sta lanciando il Mondo. Lo sfondo arancione del campo da basket e i vestiti colorati dei bimbi riempiono il murale di energia e di speranza, rimarcando l’importanza del rispetto reciproco e del rispetto per la diversità e per la molteplicità. GREAT BALLS OF FIRE (SCUOLE PARITARIE ROGAZIONISTI, Padova): In quest’opera-tributo a Michael Jordan (sua la maglia con il numero 23), il grande campione sta per schiacciare a canestro una “palla infuocata”, l’avversario salta in difesa. Entrambi i giocatori indossano dei visori per la realtà aumentata che alterano la loro percezione. Questi strumenti, secondo l’intento dell’artista, riescono a mettere in connessione spazio e tempo diversi. Nel loro incontro–scontro, passato e presente si uniscono in un futuro possibile a partire dal rispetto reciproco. Tutto il murale sfrutta le tonalità del bianco, del nero e del grigio, fatta eccezione per la palla, che è colorata. Il fuoco che la circonda è arancione e calamita l’attenzione di chi osserva. Cosa vedranno i protagonisti attraverso le loro maschere? Saranno capaci di rispettarsi nonostante siano avversari? Avranno la visione nitida e senza pregiudizi di fronte alla diversità? BUTTERFLY (PALANTENORE, Padova): Una lampadina stilizzata su uno sfondo scuro racchiude la figura di un’atleta di ginnastica ritmica. La giovane è intenta a librarsi in un salto con spaccata, mentre fa volteggiare sopra di lei il nastro. La lampadina verrà accesa dall’energia che libera il movimento dell’atleta. L’unico accento di colore che risalta sullo sfondo è il fucsia del suo body. L’opera vuole essere un tributo al movimento – che è energia – ricordandoci che il nostro corpo è fatto proprio per muoversi e dobbiamo rispettarlo prendendocene cura anche attraverso lo sport.

GLI ALTRI ARTISTI

Scopri gli artisti (anche delle edizioni passate)

Tieniti aggiornato seguendo i nostri social.
Ci trovi su facebook e instagram