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VINCENT GIBEAUX

Vincent Gibeaux è un artista autodidatta nato nel 1972 a Le Havre, in Normandia, dove vive e lavora tuttora. Fin da giovane, ha coltivato una fervida immaginazione, ispirata dalla letteratura fantastica di autori come H.P. Lovecraft e J.R.R. Tolkien. Questa passione lo ha portato a sviluppare un universo visivo ricco di dettagli, popolato da case colorate e bizzarre, pesci multicolori dai denti aguzzi e giganteschi robot dallo sguardo pacifico, che animano le sue opere con storie straordinarie.

Utilizzando principalmente penne Rotring e tecniche miste che includono inchiostro di china, acrilico, collage e pennarelli, Gibeaux crea composizioni dense e vibranti, spesso arricchite da francobolli antichi incollati negli angoli delle tele. Ogni opera è un’esplorazione minuziosa, che invita lo spettatore a perdersi nei suoi intricati dettagli e a scoprire narrazioni nascoste.

Dal 2003, espone regolarmente presso la Galerie Hamon di Le Havre, consolidando la sua presenza nel panorama artistico locale e nazionale. Le sue creazioni sono apprezzate per la loro capacità di coniugare immaginazione infantile, precisione tecnica e ricchezza cromatica, offrendo al pubblico un’esperienza visiva unica e coinvolgente.

OPERA 2025

“Il sogno di un gatto” | ALÍ SUPERMERCATI – VIA ROMA 87, LIMENA (PD) | Quando Vincent Gibeaux ha ricevuto le indicazioni per questo muro, una nota ha acceso la scintilla creativa: “Fai attenzione al gatto già presente sulla parete.” Non una semplice indicazione tecnica, ma l’inizio di un dialogo silenzioso tra artisti. Un passaggio di testimone pittorico. Da qui nasce “Il sogno di un gatto”, un’opera che si muove tra realtà e immaginazione, in cui protagonista non è ciò che Gibeaux ha aggiunto, ma ciò che era già lì. Quel gatto dipinto da un altro artista è diventato il punto di partenza di un viaggio visivo e narrativo: Gibeaux ne ha amplificato il sogno, trasformandolo in una composizione pulsante di forme, simboli, colori e visioni. Creature totemiche, fiori fantastici, alberi che sembrano tessuti tribali, nuvole geometriche e piogge luminose popolano questo universo onirico. Tutto vibra, tutto comunica. Ogni elemento racconta un pezzo di sogno, un frammento di mondo immaginato. Il risultato è un murale corale, un intreccio di pensieri e stili, che trasforma il muro in un racconto condiviso. In questo gioco di rimandi e intuizioni, l’arte diventa un ponte tra mani diverse, linguaggi lontani, sensibilità affini. E il sogno – quello del gatto, quello degli artisti, quello di chi guarda – continua a trasformarsi, aperto, poetico, vivo.

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