“Il Sogno dell’Ing. Bernardi” |
IPSIA E. BERNARDI – VIA J. CRESCINI 1, PADOVA |
Con quest’opera, Shife rende omaggio al genio visionario dell’ingegner Enrico Zeno Bernardi, pioniere dell’ingegneria meccanica e dell’automobile, a cui è intitolato l’istituto che ospita il murale.
Attraverso un linguaggio grafico essenziale e fortemente simbolico, l’artista ripercorre le tappe di un sogno che ha cambiato la storia della mobilità: nel 1882 Bernardi deposita il primo brevetto per un motore a combustione interna alimentato a gas; nel 1884 costruisce il primo prototipo di veicolo a scoppio alimentato a benzina, e nel 1894 presenta la prima automobile a tre ruote industrialmente prodotta.
È proprio a Padova che fonda la Miari & Giusti, considerata la prima industria automobilistica italiana. Il murale ne celebra l’eredità con un’estetica contemporanea, in cui volti scomposti, ingranaggi, colori pieni e forme geometriche si intrecciano per evocare la potenza della visione e dell’innovazione.
Un sogno divenuto realtà, che continua a ispirare generazioni di studenti, ricercatori e sognatori.
ALLEGORIA DELLA NATURA I:
Il murale ha come protagonista una donna dai dolci lineamenti, ritratta di tre quarti mentre sta osservando con sguardo amorevole una raganella appoggiata sulla sua mano: si tratta di Madre Natura. Attorno ai suoi polsi e nei suoi capelli si intrecciano fili di edera, pianta che simboleggia l’amore immortale, e dietro di lei si intravede un pallido sole con accanto una A scritta in stile Art Nouveau. L’intento dell’artista è quello di rappresentare un’Allegoria della Natura, dove la A è l’iniziale delle parole Allegoria, Amore, ma anche Alì, in omaggio alla sede che ospita l’opera. Ciascun elemento è cromaticamente giocato sulle nuances della natura con scale di verdi, marroni e rossi intensi. Il tema del rispetto viene qui declinato attraverso un’Allegoria della Natura che, con la sua bontà priva di pregiudizi, rivolge l’attenzione a tutte le creature, anche a un piccolo anfibio, organismo sia di acqua che di terra e per questo simbolo di diversità.
ALLEGORIA DELLA NATURA II:
L’opera in stile Liberty rappresenta una bambina, Madre Natura, ritratta di tre quarti, che osserva amorevolmente una libellula poggiatasi sul suo dito.
Un germoglio spunta dal basso. Completano lo sfondo una luna monocroma e piatta e la lettera Omega.
La scena richiama volutamente, in un gioco di contrapposizioni continue, il murale Allegoria della Natura dipinto sullo stesso edificio.
Di particolare rilievo per l’artista è la simbologia legala alla libellula, animale che rappresenta il concetto di cambiamento, di trasformazione e di mutevolezza della vita; essa, infatti, trascorre gran parte della sua vita sul fondo degli stagni come larva, per poi trasformarsi radicalmente.
Come nella simbologia antica l’ “Uroboro” forma un cerchio senza inizio né fine.
La natura ciclica delle cose, l’energia che si consuma e si rinnova di continuo; quindi l’eternità, l’eterno ritorno e l’immortalità.